“In silenzio, nel silenzio.”
“Se solo potessi mostrarti il secondo Elicona che per te e per le Muse ho allestito nei Colli Euganei! Penso proprio che di li non vorresti mai più andartene”. (F. Petrarca)
Non di flotte di turisti hanno bisogno i Colli Euganei, permeati dall’etica del “mordi e fuggi” ma di” innamorati”, giacché è insito nell’innamorato il desiderio di ritornare ad immergersi nei luoghi amati. Durante i secoli innumerevoli poeti e scrittori, hanno subito il fascino di questi luoghi di incomparabile bellezza, e lo hanno esaltato. Il più importante e conosciuto è forse Fancesco Petrarca, che qui soggiornò dal 1369 al 1374, anno della morte. Alcuni studiosi ritengono che molti passi del “ Canzoniere” abbiano l’aria di ispirarsi al paesaggio collinare Euganeo.
La bellezza del territorio venne colta anche da Ugo Foscolo e riportato in molti testi contenuti nelle “Ultime lettere di Jacopo Ortis”.Percy Bysshe Shelley, uno dei maggiori poeti inglesi, compose “Julian and Maddalo (1818) e Prometeo Liberato (1820) presso Villa Cappuccini a Este, con sullo sfondo i Colli Euganei. In tempi più recenti scrittori quali Dino Buzzati, Antonio Fogazzaro, Gabriele D’Annunzio e più recentemente Giorgio Bassani, autore del “Giardino dei Finzi Contini”, hanno decantato la bellezza gentile e sensuale di questi luoghi.